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Immagine del redattoreSalvatore Cirilla

Legge 104 e lavoro: quali diritti?

A Ottobre del 2019, abbiamo scoperto che mia moglie era affetta da un tumore; in quel caso, sono riuscito ad ottenere l’esenzione dal turno notturno. Mia moglie ora è deceduta. Per quest’anno continuo a godere del turno giornaliero. Vorrei sapere da voi se nei confronti della mia azienda, posso vantare il diritto di essere impiegato in mansioni fuori dai turni sulle 24 ore anche per il futuro.


Dopo aver attentamente esaminato il Suo caso e in considerazione della normativa vigente, posso confermare che la Sua situazione presenta alcuni aspetti degni di nota.


Ai sensi dell’art. 33 della Legge 104/1992, il lavoratore che assiste un familiare con handicap in situazione di gravità ha diritto a scegliere, ove possibile, la sede di lavoro più vicina al domicilio della persona da assistere e non può essere obbligato a prestare lavoro notturno.

Inoltre, l’art. 53 del Decreto Legislativo 151/2001 prevede specifiche tutele per i lavoratori con responsabilità di assistenza.


Tuttavia, con il decesso di Sua moglie, il diritto a queste agevolazioni si estingue.

Nonostante ciò, il principio di buona fede e correttezza nei rapporti di lavoro, sancito dall’art. 1175 del Codice Civile, impone al datore di lavoro di tener conto delle esigenze personali e familiari dei dipendenti.


Inoltre, l’art. 2103 del Codice Civile stabilisce che il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a mansioni equivalenti.



legge 104


Nel Suo caso specifico, considerando che ha accettato l’orario giornaliero dal 2019 e che la Sua azienda non ha subito variazioni organizzative che giustifichino il cambiamento, potrebbe sostenere che il rientro ai turni notturni rappresenta una modifica peggiorativa delle condizioni di lavoro, contrastando con il principio di continuità e stabilità delle mansioni lavorative.


Per rafforzare la Sua posizione, potrebbe essere utile fare riferimento alla giurisprudenza pertinente.

Ad esempio, la Cassazione, con la sentenza n. 11537 del 14 maggio 2018, ha ribadito l’importanza del rispetto delle condizioni di lavoro concordate e della tutela delle esigenze familiari del lavoratore.


Pertanto, alla luce di quanto sopra, ritengo che Lei possa legittimamente richiedere di mantenere l’attuale orario di lavoro giornaliero.


L’eventuale modifica di quell’orario dovrebbe essere giustificata da motivate esigenze aziendali, che devono pur essere dimostrabili.


In caso di assenza di tali motivazioni, e di mancato accordo, potrebbe valutare di intraprendere un’azione legale per la tutela dei Suoi diritti.


Articolo tratto dalla consulenza resa dall’avv. Salvatore Cirilla su laleggepertutti.it

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